i lettori durante l’assemblea liturgica a San Marco Evangelista
la comunità

Se vuoi vivere anche tu il servizio alla parrocchia in questo modo, rivolgiti in segreteria parrocchiale e dai la tua disponibilità, dopo un colloquio valuteremo insieme la possibilità di proporti quale lettore.
Il lettore deve sapere come accedere e stare all'ambone, come usare il microfono, come gestire il Lezionario, come pronunciare i diversi nomi e termini biblici, in quale modo proclamare i testi, evitando una lettura spenta o troppo enfatica.
Egli deve aver chiara coscienza che esercita un ministero pubblico davanti all'Assemblea liturgica: la sua proclamazione quindi deve essere udita chiaramente da tutti.
Leggere la Parola di Dio non è come può leggere ogni altro declamatore o attore. Soprattutto richiede di metterci al servizio della Parola, evitando di porre noi stessi al centro dell’attenzione. E tuttavia non è possibile leggere la Parola di Dio senza lasciarci coinvolgere.
Il lettore deve ricordare che:
“Non sono io lettore ad irritarmi, a consolare, ad esortare, ma Dio. Certo, non si deve leggere il testo con tono monotono e indifferente; al contrario, lo leggerò sentendomi io stesso interiormente impegnato e interpellato. Ma tutta la differenza fra una buona e una cattiva lettura apparirà quando, invece di prendere il posto di Dio, io accetterò semplicemente di servirlo. Altrimenti rischio di attirare l'attenzione dell'uditore sulla mia persona e non sulla parola: è il vizio che minaccia ogni lettura della Bibbia". Per questo, occorre tenere presenti alcune regole fondamentali da rispettare per la proclamazione delle letture nella Liturgia della Parola.
- Il lettore deve in primo luogo leggere i testi (non solo la lettura che si deve proclamare) per capirne il significato e conoscere il contesto della celebrazione in cui sono inseriti. Ad esempio, il senso della prima lettura è sempre collegato con quello del brano di Vangelo e la colletta (cioè la preghiera iniziale che segue il canto del Gloria e precede immediatamente la Liturgia della Parola) esprime il motivo dominante della celebrazione. Poi il lettore dovrebbe leggere diverse volte il testo ad alta voce. Solo così, infatti, ci si può rendere conto di un gran numero di difficoltà.
- Il lettore deve conoscere bene l'ordinamento delle letture e dei lezionari, almeno per quanto riguarda le domeniche e le feste degli anni A, B e C; i giorni feriali dell'anno I e II (anni dispari e anni pari); le messe dei santi (che offrono spesso varie possibilità di scelta).
- È necessario che pensi agli uditori e si regoli su di essi. Col suo modo di parlare, guardare e comportarsi deve stabilire un certo contatto con essi, creare una comunicazione. Dato che si ascoltano in maniera diversa le persone cui ci si sente legati, bisogna tener conto della relazione fra lettore e comunità. Tale relazione esiste già in una certa misura a motivo dei rapporti comunitari, che sono stati stretti nella vita quotidiana al di fuori della celebrazione.
- È necessario conoscere l'uso del microfono. Mantenere una distanza dai 20 ai 30 cm. Parlare direttamente nella sua direzione (regolare l'altezza e l'angolatura). Non troppo forte, in maniera chiara e disciplinata.
- La preparazione è indispensabile: leggere ad alta voce a casa; approfondire il testo, renderselo familiare; pensare a quello che si legge; quello che non capisco non posso neppure comunicarlo in maniera comprensibile.
- Articolare il testo. Fare le debite pause: la punteggiatura non è sempre un criterio attendibile.
- Controllare il ritmo della lettura, le pause, il volume, il tono della voce, l'articolazione, la respirazione, la melodia della frase, la cadenza, le inflessioni dialettali utilizzando eventualmente, soprattutto le prime volte, un registratore.
- Non accentuare troppo. Porre solo un accento principale nella proposizione. Non evidenziare gli aggettivi, le negazioni e la finale della frase.
- Prima di un'affermazione importante è utile fare una pausa per aumentare la tensione.
- Accedere con calma all'ambone. Aspettare che tutti si siano seduti e sistemati. Respirare profondamente. Cominciare a parlare lentamente.
- Alla fine terminare con calma. Breve pausa di silenzio prima di cominciare il salmo responsoriale.
Il lettore, nell'ambito delle celebrazioni liturgiche, svolge un vero e proprio ministero a lode di Dio e per il bene della comunità radunata in preghiera.
Egli è uno strumento nelle mani di Signore il quale, intanto parla a lui, poi apre la sua bocca e gli affida la “missione “ di parlare ai fedeli in suo nome.
Compito di straordinaria importanza ed altrettanto straordinario deve essere l’impegno e la consapevolezza del lettore nel svolgerlo.